La Critica - SCI-FI COLLECTION

Nello Spazio nessuno può sentirti urlare...
SCI - FI COLLECTION
Fan Club Collection
Pianeta Fantascienza
Vai ai contenuti
BLADE RUNNER 1


Il film polarizzò la critica al momento della sua uscita: alcuni ebbero l'impressione che la sostanza fosse stata sacrificata alla forma e agli effetti speciali e giudicarono che il lungometraggio non si presentava propriamente di azione e di avventura come era stato suggerito dalla campagna pubblicitaria ; altri invece lo lodarono per via della sua complessità e affermarono che avrebbe retto alla prova del tempo. Negli Stati Uniti una critica diffusa fu il ritmo eccessivamente lento, che sminuiva gli altri suoi punti di forza ; Sheila Benson del Los Angeles Times lo soprannominò infatti "Blade Crawler". Pat Berman del The State lo descrisse invece come "pornografia fantascientifica". Di contro Pauline Kael esaltò le scenografie"straordinarie"della megalopoli e affermò che Blade Runner «possiede il suo stile unico, è un film di fantascienza visionario che ha il suo stile proprio non può essere ignorato – ha il suo posto nella  storia del cinema». In Francia, Philippe Manœuvre di Métal Hurlant  è uno dei critici più accaniti della pellicola, affermando che Dick si starebbe rivoltando nella tomba alla vista dell'adattamento. La voce narrante generò critiche miste, mentre il lieto fine venne perlopiù percepito in modo negativo; il settimanale tedesco Der Spiegel scrisse che l'happy ending del film era una «fraintesa concessione ai riti del cinema» e David Pirie della rivista Time Out aggiunse: «la narrazione dell'eroe e il finale danno l'impressione di provenire da un altro film». Le critiche sono diventate molto più positive con il passare del tempo e a partire dall'uscita della versione Director's Cut. Roger Ebert gli assegnò tre stelle su quattro, lo elogiò per essere divenuto «uno dei riferimenti visuali del cinema moderno», ma trovò la storia banale e troppo debole. Nonostante fosse soddisfatto dalle buone interpretazioni di Harrison Ford, Sean Young e Rutger Hauer, valutava il film "poco convincente"nella presentazione delle relazioni umane, soprattutto per quanto riguarda la storia d'amore tra Deckard e Rachael. Nel 2007, dopo l'uscita del Final Cut, Ebert cambiò la sua opinione iniziale e aggiunse il film alla sua lista dei Great Movies: «Ho avuto la conferma», spiegò, «che i miei passati problemi con Blade Runner rappresentano un fallimento del mio gusto e immaginazione, ma se il film era perfetto, perché Sir Ridley ha continuato ad armeggiarci [così a lungo]?». Desson Howe del Washington Post  lo definisce «formidabile a tutti i livelli: la storia basata sulla ricerca inutile dell'immortalità, la messa in atto fenomenale di Ridley Scott, gli incredibili scenari futuristi e le interpretazioni commoventi, soprattutto quella di Rutger Hauer». Entertainment Weekly gli assegna la valutazione A-, mentre Adam Smith della rivista Empire lo gratifica con il voto massimo di cinque stelle su cinque, definendolo un "autentico capolavoro" che ha beneficiato, nella sua versione Final Cut, di una restaurazione della qualità dell'immagine "quasi miracolosa". Il sito di recensioni Rotten Tomatoes attesta una percentuale di gradimento del 91%, con una media voto di  8.4/10 basata sulle valutazioni di 96 critici. La descrizione generale recita: «Frainteso quando venne trasmesso per la prima volta nei cinema, l'influenza del misterioso, neo-noir Blade Runner di Ridley Scott è cresciuta nel tempo. Un capolavoro di fantascienza visivamente straordinario e dolorosamente umano». Su Metacritic il film detiene una valutazione di 88/100, sintetizzata con"plauso  universale", basato sui commenti di 10 revisori professionisti .

Temi trattati e analisi


Nonostante Blade Runner si presenti apparentemente come un film d'azione, esso opera a diversi livelli drammatici e narrativi. Deve molto alle convenzioni del genere noir: l'antieroe taciturno, solitario e dalla dubbia moralità, che preferisce prendere le distanze dalla società piuttosto che integrarvisi; la narrazione fuori campo del protagonista; la femme fatale seducente ma problematica. L'ambientazione stessa risente di questa corrente, visibile nella pioggia incessante e nell'atmosfera scura, ombrosa e opprimente. Inoltre, sebbene la storia del romanzo si svolga a San Francisco, l'azione del film viene spostata a Los Angeles, città mitica e ricorrente del noir, in cui sono ambientati ad esempio i romanzi di Raymond Chandler e James Ellroy. La mescolanza di elementi futuristici e degli anni 1940, o di altre  epoche, così come il lavoro di Scott sulle luci, hanno condotto i critici a qualificare lo stile del film come retrofuturistico . L'immagine dell'occhio ricorre frequentemente nella pellicola: nella sequenza iniziale le luci e le esplosioni della città si rispecchiano nell'iride di un lavoratore della Tyrell Corporation, i replicanti fanno visita al progettista degli occhi dei Nexus 6, il test Voigt-Kampff usato per distinguere i replicanti degli umani si effettua con un oculare puntato  sull'occhio e Roy Batty conficca i pollici nei bulbi oculari del dottor  Tyrell .Una sensazione di paranoia pervade la pellicola: le corporazioni prosperano opprimendo la popolazione, la polizia è onnipresente e i megaschermi della pubblicità spuntano ad ogni angolo della strada . Ridley Scott ha descritto il film come «estremamente dark, sia letteralmente che metaforicamente, con una strana vena masochistica»; una spiegazione di ciò potrebbe essere la volontà del regista di "esplorare il dolore" sulla scia della morte del fratello, come affermò lo stesso Scott nel 2002 in un'intervista a The Observer . Le conseguenze dell'uomo sull'ambiente sono visibili su scala planetaria, con la totale assenza di vita naturale, animali artificiali che sostituiscono i loro estinti predecessori, sovraffollamento e, nelle  città maggiori come Los Angeles, una coltre di fumo e smog che  impedisce ai raggi solari di raggiungere il suolo. Questo ambiente  oppressivo e ostile giustifica la migrazione di molti umani verso le colonie extramondo, più volte menzionate nel film . Il tema distopico affrontato in Blade Runner è uno dei primi esempi di concetti cyberpunk esportati nel cinema. Gli occhi sono un motivo ricorrente e simboleggiano la capacità di cogliere la realtà, mettendo in dubbio l'abilità dell'uomo di percepirla o di ricordarla con precisione . Allo stesso modo, l'ossessione che i replicanti hanno per le fotografie  costituisce il tentativo di aggrapparsi ad una memoria affettiva, che però in realtà è stata loro impiantata da altri .

Il fatto che i personaggi femminili principali tendano a presentare la donna come un oggetto — Pris è un modello di androide "da  piacere", Zhora è una danzatrice erotica, mentre Rachael soccombe senza troppa insistenza alle avance di Deckard — e che Pris e Zhora, anche se donne forti ed indipendenti, siano i soli replicanti uccisi  direttamente da Deckard, mentre le loro controparti maschili muoiano in circostanze diverse, hanno generato delle accuse di misoginia. Simon H. Scott, tuttavia, afferma che la figura della donna in Blade Runner vada letta alla luce della cornice postmodernista in cui si colloca il film; non quindi come un simbolo di misoginia, quanto come una rappresentazione degli stereotipi della società contemporanea .




Il film presenta numerosi riferimenti e allegorie religiose. I replicanti dalle capacità sovrumane sono creati dal dottor Tyrell (Dio) e il loro ritorno dalle colonie extramondo (paradiso) ne fa degli angeli caduti; Roy Batty presenta infatti numerose similitudini con Lucifero, che diventano evidenti quando cita, variandolo, un estratto dell'opera di William Blake America a Prophecy: Fiery the angels fell... (lett. "Fieramente caddero gli angeli") al posto di Fiery the angels rose... (lett. "Fieramente si alzarono gli angeli"). D'altronde, nel finale del film, Batty si perfora il palmo della mano con un chiodo, richiamando la figura di Gesù di Nazaret, e la colomba, simbolo cristiano dello spirito santo, che prende il volo dalle sue mani, sembra portare il suo spirito in cielo. L'ambientazione stessa, con la pioggia incessante, le esplosioni, i fuochi, sembra richiamare scenari apocalittici e il diluvio universale .

Blade Runner si interroga sulle possibilità offerte dall'eugenetica e dalla clonazione nella creazione di replicanti e sulle implicazioni morali, etiche e religiose derivanti. In questo senso si presenta come un racconto morale assimilabile a Frankenstein di Mary Shelley . Da questo punto di vista, uno dei temi centrali del lungometraggio è la questione di che cosa sia e cosa significhi "umanità". Anche se la differenza tra replicanti e umani è fondata essenzialmente sulla mancanza d'empatia nei primi, gli androidi sono presentati come degli esseri capaci di  compassione — Batty arriva a salvare la vita a Deckard — e di preoccuparsi gli uni degli altri. Il ribaltamento di prospettiva è completato dal fatto che le figure umane sono invece fredde, distanti ed egoiste, mentre la folla nelle strade è anonima e impersonale. La questione se Deckard sia un umano o un replicante è stata dibattuta fin dall'uscita del film. I produttori e Harrison Ford volevano che Deckard fosse umano, mentre Hampton Fancher preferiva mantenere una certa ambiguità ; Ridley Scott, invece, ha confermato che nella sua visione Deckard è un replicante. La sequenza onirica dell'unicorno, inserita dalla versione Director's Cut, insieme all'origami lasciato da Gaff in forma di liocorno, è  considerata da molti una prova del fatto che Deckard sia un replicante,  poiché Gaff avrebbe avuto accesso ai ricordi artificiali del Blade Runner . Questa interpretazione è messa in dubbio da alcuni, che affermano che la mancanza di una risposta definitiva è cruciale per cogliere il messaggio centrale del film . Questa voluta ambiguità, incertezza e ricchezza testuale permette agli spettatori di interpretare il film secondo il loro gusto personale .

Riconoscimenti
Blade Runner ha vinto o è stato candidato ai seguenti riconoscimenti:
   
  • 1982 - British Society of Cinematographers  - Candidatura per la migliore fotografia a Jordan Cronenweth
  • 1982 - Los Angeles Film Critics Association Award - Migliore fotografia a Jordan Cronenweth
  • 1983 - British Academy Film Awards Migliore fotografia a Jordan Cronenweth
  • Migliori costumi a Charles Knode e Michael Kaplan
  • Migliore scenografia a Lawrence G. Paull
  • Candidatura per il miglior trucco a Marvin G. Westmore
  • Candidatura per il miglior montaggio a Terry Rawlings
  • Candidatura per il miglior sonoro a Peter Pennell, Bud Alper, Graham V. Hartstone e Gerry Humphreys
  • Candidatura per la migliore colonna sonora a Vangelis
  • Candidatura per i migliori effetti speciali a Douglas Trumbull, Richard Yuricich e David Dryer
  • 1983 - Premio Hugo  - Migliore rappresentazione drammatica
  • 1983 - London Critics Circle Film Awards - Special Achievement Award a Lawrence G. Paull, Douglas Trumbull e Syd Mead
  • 1983 - Premio Golden Globe - Candidatura per la miglior colonna sonora a Vangelis
  • 1983 - Premio Oscar - Candidatura per la migliore scenografia a Lawrence G. Paull, David L. Snyder e Linda DeScenna - Candidatura per i migliori effetti speciali a Douglas Trumbull, Richard Yuricich e David Dryer
  • 1983 - Saturn Award Candidatura per il miglior film di fantascienza
  • Candidatura per la migliore regia a Ridley Scott
  • Candidatura per il miglior attore non protagonista a Rutger Hauer
  • Candidatura per i migliori effetti speciali a Douglas Trumbull e Richard Yuricich
  • 1983 - Festival internazionale del Cinema di Porto - Candidatura al Premio internazionale del film fantastico al miglior film a Ridley Scott


Created with
WebSite X5
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Donec commodo sapien et dapibus consequat.

CREDITI:
Alien.it
Wikipedia
avp.wikia.com
mtv.com
youtube.it
alienpredator italia
Powered 2019 by

Powered 2019 by

COLLEGAMENTI:
  • Home
  • Privacy
  • Note Legali
  • Contatti
Powered 2019 by

All marks, images and all about ALIEN,PREDATOR,BLADE RUNNER and PROMETHEUS is copyright © and trademark (TM) of 20th Century Fox. All rights reserved.
Original graphics, contents and design © 2000-2019 by pianetafantascienza - Privacy Utilizzo

Pianetafantascienza non è un sito ufficiale del franchise di Alien e e altri cut movie e non è in alcun modo collegato alla  20th Century Studios o alla The Walt Disney Company e a nessuna delle  loro licenziatarie. Ogni nome, titolo, immagine o qualsiasi altra forma, appartiene ai legittimi detentori.
Torna ai contenuti