Curiosità - SCI-FI COLLECTION

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PROMETHEUS
CURIOSITY
La moglie di Ridley Scott, Giannina Facio, come già in altri film del regista compare in un cameo quasi impercettibile: è la madre della scienziata Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) nel sogno criogenico spiato dall’androide David poco prima del risveglio a bordo del Prometheus. Ne “Il gladiatore” interpreta la moglie del protagonista, comparendo brevemente quando il figlio viene travolto dai cavalli dei legionari romani prima di essere entrambi uccisi e nelle ultimissime scene del film quando, insieme allo stesso figlio, accoglie nell’ aldilà il gladiatore Russell Crowe.
SLOGAN PROMOZIONALI:
« La ricerca delle nostre origini potrebbe portare alla nostra fine »

DISTRIBUZIONE:
Il primo teaser trailer è stato diffuso dal 22 dicembre 2011. Il 29 aprile 2012 è stato invece diffuso a sorpresa un ulteriore trailer internazionale della lunghezza di tre minuti. L'uscita nelle sale cinematografiche statunitensi è avvenuta l'8 giugno 2012 a cura della 20th Century Fox.

In Italia l'uscita era inizialmente prevista per il 14 settembre 2012, ma è poi slittata al 19 ottobre, a più di quattro mesi e mezzo di distanza dalla maggior parte delle uscite internazionali. Il 12 luglio viene annunciato che è stata ripristinata la data d'uscita iniziale, ovvero il 14 settembre 2012.

INCASSI:
Prometheus ha incassato in tutto il mondo 403,354,469 $.
Fonte wikipedia


Spiegazioni e i collegamenti con Alien!
• Di Leotruman      
     
1) Ridley Scott inizialmente NON doveva dirigere il film: la PrometheusNovela!
Nel 2009 la Fox annuncia l’intenzione di portare in sala il prequel della saga di Alien, ovviamente con la benedizione e la produzione di Ridley Scott e del compianto fratello Tony. Ridley NON doveva inizialmente dirigere il progetto, e si parlava di Carl Rinsch per la regia. Gli Scott spinsero fortemente la candidatura di Rinsch, tra l’altro fidanzato della figlia di Ridley, ma lo studio riuscì a convincere il regista ad accettare il progetto nel luglio 2009. L’opera prima di Rinsch sarà in seguito 47 Ronin, atteso kolossal con Keanu Reeves la cui data di uscita è stata rinviata circa 200 volte per problemi di varia natura (sinceramente tiriamo un sospiro di sollievo che se ne sia occupato Scott personalmente). La prima sceneggiatura viene scritta da Jon Spaihts, ma quasi un anno dopo (luglio 2010) ecco spuntare il nome di Damon Lindelof per una parziale riscrittura. Casualmente dopo poco si inizia a parla DEI PREQUEL di Alien, al plurale, prima delle furbate targate Lindelof in arrivo. Nel gennaio 2011 l’annuncio shock: vietato pronunciare la frase “prequel di Alien“, perché il film cambia titolo e diventa Prometheus.
Si torna a parlare di un film singolo (almeno sulla carta), e Ridley Scott dichiarò in quel contesto: Anche se Alien è stato effettivamente il punto di partenza del progetto, dal processo creativo è emersa una nuova e grandiosa mitologia e un universo in cui si ambienta questa storia originale. I fan attenti riconosceranno filamenti del DNA di Alien, ma le idee che toccheremo in questo film sono uniche, grandi e provocative. Non potrei essere più contento di aver trovato la storia che stavo cercando, e poter tornare finalmente a questo genere così vicino al mio  cuore”.     

2) Prometheus è il prequel del prequel di Alien
Nonostante il plurale viene abbandonato, così come il collegamento diretto e ufficiale con la saga visto che nelle sinossi la parola Alien  non viene mai citata (si tratta del primo caso di kolossal AUTOPROMOSSO dai fan di una saga, idea completamente geniale per quanto diabolica), è chiaro dopo la visione del film che il progetto dei due film è rimasto intatto. Prometheus è il prequel di un’ulteriore pellicola ponte che si posizionerà effettivamente prima del primo Alien. Un prequel del prequel. Scott ha ripetuto più volte che il collegamento diretto in  Prometheus ci sarebbe stato soprattutto negli ultimi secondi, ed in  effetti lo pseudo-Xenomorfo che si vede nel finale uscire dal torace dell’Ingegnere (che NON è ancora lo Xenomorfo di Alien) è presente all’appello.
Sono però tantissimi i riferimenti alla saga, dalla presenza della Weyland Industries, ai nomi dei pianeta fino al sedile dello Space Jockey: cercheremo di analizzarli singolarmente nell’articolo. Attenzione: la Fox non ha ancora dato il via libero ufficiale alla pellicola, luce verde che attendiamo nei prossimi mesi.

3) Quanti anni prima è ambientato Prometheus rispetto ad Alien?
Nel 2089 la Dott.ssa Shaw trova insieme al compagno Halloway la pittura rupestre che li aiuterà a convincere Peter Weyland a dare il via libera alla missione Prometheus. Dopo due anni la navicella parte dal pianeta Terra, e nel dicembre 2093 atterra a destinazione. Il primo Alien e le vicende di Ripley (Sigourney Weaver) sono ambientate nel 2122, quindi 29 anni prima dei terribili avvenimento del primo film. Speriamo basti un unico sequel per fare da collegamento!
Ecco le date delle altre pellicole: Aliens (2179), Alien³ (2179) e Alien: La Clonazione (2379).



4) Il prologo e il sacrificio del primo Ingegnere potrebbe NON essere ambientato sulla Terra
Molti detrattori della pellicola hanno comunque subito il fascino del  bellissimo prologo iniziale, una sequenza di grande impatto cullata da uno splendido tema sonoro, che si conclude con il sacrifico dell’Ingegnere. Dalla sua scomposizione molecolare, in seguito alla sorsata del misterioso liquido bevuto, Ridley Scott fa capire che la vita organica prende forma in quel determinato mondo. Tutti abbiamo pensato che si potesse trattare del pianeta Terra, ma il regista ha una visione ancora più ampia del prologo. Ecco le sue  parole:

All’inizio del film c’è una sequenza che parla della creazione. È una donazione, nel senso che il peso e la costruzione del  DNA di queste creature è al di là di quello che possiamo immaginare. Non  è necessario che sia ambientata sulla Terra, potrebbe trattarsi di un luogo qualsiasi. Potrebbe essere un qualsiasi pianeta. Quello che sta facendo è comportarsi come un giardiniere nello spazio. E per impiantare la vita, deve disintegrare se stesso. Se fai una comparazione tra quella idea con altri elementi sacrificali nella storia – che sono chiaramente illustrati con i Maya e gli Incas – avrebbe vissuto per un anno come un principe, e alla fine di quell’anno, sarebbe stato preso e donato agli dei nella speranza di migliorare ciò che potrebbe accadere il prossimo anno, che sia il raccolto o il meteo, eccetera.

5) Gli Ingegneri sono interpretati da attori in carne ed ossa, tre in tutto.
Sono il primo ad aver creduto per mesi che gli Ingegneri fossero stati realizzati in CGI. Niente di più sbagliato, e così come gli enormi set sono stati realmente costruiti (il realismo è infatti eccezionale), gli alieni sono stati interpretati da tre attori. Il primo, quello della cascata, è Daniel James, un  attore-modello che Scott stesso avrebbe voluto uccidere con le sue mani visto che a pochi giorni dall’uscita se ne era uscito tranquillamente con tutta la descrizione del prologo e della sua parte (non sappiamo se effettivamente sia ancora vivo…) Prima di scomparire nel nulla, proprio come nel prologo, l’attore rivelato che gli ci sono volute dieci ore per indossare il “costume”, formato da 27 pezzi in silicone, incollati direttamente sul suo corpo.




Il secondo Ingegnere, detto “il fantasma”, è stato interpretato da John Lebar, mentre il terzo ruolo, quello più rilevante, è stato ricoperto da Ian Whyte. L’attore si è non solo dovuto risvegliare dal criosonno, ma anche staccare la testa a Fassbender, uccidere tutti gli altri e inseguire la Rapace fino ad essere ucciso dal mega-facehugger.



6) Cosa dice esattamente l’androide David all’Ingegnere nella scena finale?
Durante i due anni e mezzo di viaggio della Prometheus, David  (Michael Fassbender) sta imparando le basi del linguaggio per essere  pronto a comunicare con i creatori nel momento in cui li avessero  trovati. Lo vediamo ricevere una lezione di indoeuropeo, una protolingua che costituisce l’origine comune di tutte le lingue indoeuropee, risalente a 7000 anni fa. Un professore olografico gli fa recitare la favola “La pecora e i  cavalli”, scritta nella lingua indoeuropea nel 1968 dal linguista August  Schleicher. Fassbender ha trascorso 17 ore per imparare a memoria il  brano, ma alla fine Scott gli ha fatto recitare solo la prima frase nel  film. Il professore olografico è in realtà il dottor Anil Biltoo del centro linguistico SOAS, un vero linguistica, che ha aiutato Fassbender a recitare il dialogo. L’uomo ha rivelato la traduzione della frase, svelando che Scott ha  girato una versione più lunga di questa scena, in cui David e l’Ingegnere discutono (Final’s Cut in arrivo?). Ecco la frase che fa  infuriare l’Ingegnere: /ida hmanəm aɪ kja namṛtuh zdɛ:taha/…/ghʷɪvah-pjorn-ɪttham sas da:tṛ kredah/
Questo uomo (Peter Weyland) è qui perché non vuole morire. Crede che tu possa dargli altra vita.”

7) Il pazzo collegamento che in teoria Ridley Scott aveva in mente: Gesù Cristo era un Ingegnere!
Qualche tempo fa si era parlato di un possibile taglio ancor più religioso della pellicola. L’argomento fede-Dio viene solo sfiorato, grazie alle credenze della Dott.ssa Shaw e a dialoghi con David, ma Scott e gli sceneggiatori hanno avuto ben altro in mente. Volevano affermare che Gesù Cristo era uno degli Ingegneri, e la sua crocifissione li ha fatto infuriare. Per questo stavano allestendo la navicella con un vero e proprio arsenale biologico pronto a distruggere lo stesso pianeta al quale avevano donato la vita. Ce lo conferma lo stesso Scott con alcune parole: “Lo abbiamo fatto, e poi abbiamo pensato che fosse un  po’ troppo perfetto. Ma se guardiamo a uno scenario in cui ‘i nostri figli si stanno comportato male laggiù’, ci sono momenti in cui sembra che siamo andati fuori controllo: stiamo parlando dell’impero romano. E hanno regnato per un lungo periodo. Possono aver pensato “Mandiamo giù un altro dei nostri emissari per vedere se riesce a fermarlo. Indovinate un po’? Lo hanno crocifisso! Ho sempre immaginato che gli Ingegneri fossero delle creature simili a Dio, che però vedi che non sono così buone, e non sono nemmeno Dio. Fin dall’inizio ho lavorato con la premessa che avrei fatto un seguito. Non volevo incontrare Dio nel  primo. Volevo lasciar dire alla Dott.ssa Shaw ‘Non voglio tornare indietro da dove sono venuta. Voglio andare dove sono venuti loro’”. Sarà stato Scott o Damon Lindelof a proporre la folle idea? Il regista aveva davvero in mente di realizzare due pellicole? Non lo sapremo mai, ma quello che è certo è che il secondo film dovrebbe rispondere ad alcuni quesiti e sapremo effettivamente perché gli Ingegneri volevano inviare una navicella carica di morte, questo prima che un incidente li distruggesse con la loro stessa arma.

8) Chi sono realmente gli Ingegneri, cosa hanno progettato e come si collegano allo Space Jockey di Alien?
Gli Ingegneri non sono quindi Dei, ma rappresentanti di una razza aliena molto evoluta, che vive su un pianeta sconosciuto del quale non sappiamo effettivamente la collocazione. Non sappiamo da quanti individui sia effettivamente costituita la loro razza, e nemmeno perché hanno creato la vita su altri pianeti: ci penserà la Dott.ssa Shaw a rispondere (speriamo) a questi quesiti nella prossima pellicola. Quello che si capisce dalla pellicola è che gli Ingegneri hanno creato un particolare liquido nero,  dal potenziale mutante incredibile e particolarmente rapido. Basta  l’ingresso degli esploratori nella stiva dell’astronave per farlo  fuoriuscire (probabilmente a causa del cambio di pressione e atmosfera). Alcuni piccoli vermi, che vediamo calpestati in una sequenza, vengono a contatto con il liquido e si trasformano prima in quella specie di cobra che assalta il biologo interpretato Rafe Spall.
David contagia volontariamente il dott.Holloway (a scopo accademico?) direttamente con il liquido nero, che provoca una sua mutazione di qualche tipo (non solo il vermetto nell’occhio, ma certamente una mutazione sistemica). Tramite un rapporto sessuale con la Dott.ssa Shaw, riesce a trasferire in lei un potenziale mutante. Nel giro di poche ore nell’addome della donna si sviluppa una creatura, che lei riesce a rimuovere con l’intervento di chirurgia automatico. La Shaw crede di aver ucciso quella specie di “calamaro” uscito dal suo corpo, ma verso il finale scopriamo che è cresciuto di dimensioni fino a superare i due metri di altezza. Il “calamaro” si comporta in realtà come un mega-facehugger (parassita che nel primo Alien da il calcio di inizio alle terribili avventure della Nostromo) e lo vediamo attaccare l’Ingegnere, abbracciandogli il volto (da qui il termine Face-Hugger). Grazie a questa modalità riesce a veicolare nel suo interno una nuova creatura, che è il precursore dello storico Xenomorfo di Alien. Quindi gli Ingegneri non hanno creato volontariamente gli Xenomorfi della saga di Alien, che sono quindi un incidente di percorso dei quali sono rimasti loro stessi vittima (e buona parte della responsabilità è di David!).

Capitolo Space Jockey. Per chi non lo sapesse, con Space Jockey (termine mai pronunciato nella saga) si è sempre inteso l’alieno del primo film che viene scoperto dai tre astronauti nell’astronave: ritrovavano un enorme scheletro di un grande essere extraterrestre con un grosso squarcio nel petto. Nella stessa nave troveranno anche le uova, dalle quali uscirà il primo facehugger che  attacca Kane (John Hurt). All’uomo, dopo qualche ora, una creatura  squarcerà il petto proprio come allo Space Jockey: lo Xenomorfo. Grazie a Prometheus comprendiamo che lo Space Jockey è in realtà un Ingegnere con addosso la sua tuta spaziale, con tanto di casco simil-esoscheletro. Possiamo vederlo in cabina di pilotaggio e salire sullo stesso sedile visto nel primo Alien (una scena davvero iconica ed emozionante), ma allo stesso tempo capiamo che quello NON è lo Space Jockey di Alien (l’originale nell’immagine qui sotto). Infatti dopo la caduta dell’astronave finirà per cercare la Shaw finendo per essere vittima del mega-facehugger.
Questo anche perché…

9) …La navicella è la stessa di Alien, ma non è proprio la stessa!
Il pianeta dove è ambientato parzialmente il primo Alien e interamente Aliens – Scontro Finale è denominato LV-426. La luna dove è ambientata Prometheus è la LV-233, un corpo celeste che probabilmente fa parte dello stesso sistema stellare. Questo significa che la navicella schiantata che vediamo in Alien non è la stessa che il capitano Janek riesce a distruggere e a far precipitare alla fine di Prometheus, nonostante siano atterrate in posizioni simili. Non dovrebbe essere nemmeno quella che la Dott.ssa Shaw e David stanno pilotando nel finale, e purtroppo non possiamo che aspettare il secondo film per saperne di più.

10) Lo Xenomorfo finale non è lo Xenomorfo di Alien
Mancano ancora 29 anni ad Alien, e non sappiamo ancora cosa è avvenuto in questo lasso di tempo. Quali nuove mutazioni possono essere avvenute, e come si può essere evoluta la mostruosa razza aliena? Alla fine di Prometheus vediamo un proto-Xenomorfo squarciare il petto dell’Ingegnere.
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CREDITI:
Alien.it
Wikipedia
avp.wikia.com
mtv.com
youtube.it
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