Gestione Badanti - CAFFTORRESPACCATA

Via Emilio Macro,20-000169 Roma
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BADANTI:

LAVORO....
In Italia vige l'obbligo di regolarizzare il lavoro domestico.
IL servizio verrà effettuato senza appuntamento direttamente in sede: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30

COS'E' IL LAVORO DOMESTICO:
le mansioni del lavoratore domestico sono:

  • Collaboratori familiari generici, addetto alle pulizie, addestto alla lavanderia, aiuto di cucina, baby sitter, ecc..
  • Collaboratori familiari che svolgono con specifica competenza, custode di abitazione, cameriere, giardiniere, autista, ecc..
  • Collaboratori familiari con responsabilità, cuoco, assistente a persone non e autosufficienti
  • Collaboratori familiari che ricoprono mansioni di responsabilità, infermieri, governante, capocuoco, capogiardiniere, ecc..


SERVIZIO OFFERTO:
I Nostri uffici offrono un servizio di gestione annuale completo del rapporto:

  • iscrizione all'INPS
  • Stesura del contratto di lavoro
  • Elaborazione buste paga (anche TFR)
  • Elaborazione CUD annuale
  • Stampa bollettini trimestrali (contributi)
  • Consulenza in caso di lavoratori non regolarizzati
  • Variazioni di contratti già in essere (orario, paga mensile, anagrafica, ecc..)

NOTA BENE:
Per la maggior parte dei servizi è necessario possedere il PIN PERSONALE INPS (se il cittadino non ne è in possesso, ne faremo richiesta noi)
Per tutti i servizi offerti, sarà necessario esibire un documento d'identità del datore di lavoro.

DOCUMENTI NECESSARI:

PRIMA ASSUNZIONE:

  • Documenti d'identità e tessera sanitaria del datore e del lavoratore (permesso di soggiorno se non cittadino comunitario)
  • Orario di lavoro settimanale pattuito
  • Tipologia di mansione svolta
  • se usufruisce di vitto e alloggio

GESTIONE CONTRATTI IN ESSERE:

  • PIN PERSONALE INPS
  • Documenti d'identità e tessera sanitaria del datore e del lavoratore (permesso di soggiorno se non cittadino comunitario)
  • Contratto di lavoro stipulato tra le parti (se è presente)
  • Ultima busta paga o ricevuta di avvenuto pagamento
  • Ultimo bollettino trimestrale


Rischi e sanzioni:
            
La Direzione generale per l'attività ispettiva del Ministero del lavoro, in ordine all'impiego di lavoratori domestici a nero, ha stabilito una serie di sanzioni, amministrative e civili.
           
Cosa succede se...

Non si comunica l'assunzione o cessazione all'Inps

Il datore di lavoro ha l'obbligo di comunicare all'Inps  l'assunzione e anche l'eventuale trasformazione o cessazione del  rapporto di lavoro. Se il datore di lavoro omette o ritarda la  comunicazione obbligatoria all'Inps, deve pagare una sanzione  amministrativa al Centro per l'Impiego che va da 200 a 500 euro per ogni  lavoratore.

Non si iscrive il lavoratore all'Inps

Inviando la comunicazione all'INPS all'atto  dell'assunzione, il lavoratore viene iscritto all'ente previdenziale. Se  il datore di lavoro non invia la comunicazione obbligatoria di  assunzione, il lavoratore non viene iscritto. In questo caso, la  Direzione Provinciale del Lavoro può applicare al datore di lavoro una  sanzione che va da 1.500 euro a 12.000 euro per ciascun lavoratore "in  nero", maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo,  cumulabile con le altre sanzioni amministrative e civili previste  contro il lavoro nero.

Non si pagano i contributi

Nel caso di "lavoro nero" (lavoratore assunto senza  Comunicazione e senza iscrizione all'Inps) la legge prevede che, per  l'omesso pagamento dei contributi di ogni lavoratore, il datore di  lavoro debba pagare le sanzioni civili al tasso del 30% in base annua  calcolate sull'importo dei contributi evasi con un massimo del 60% ed un  minimo di 3.000 euro, indipendentemente dalla durata della prestazione  lavorativa accertata.  Quindi, anche per una sola giornata di lavoro "in nero", il datore di  lavoro può essere punito con la sanzione minima applicabile di 3.000  euro. Questa sanzione civile è cumulabile con le sanzioni amministrative per  la mancata comunicazione e per la mancata iscrizione all'Inps nei  termini stabiliti.

Si pagano i contributi in ritardo
            
Il versamento tardivo dei contributi comporta per legge  l'applicazione al datore di lavoro di sanzioni pecuniarie da parte  dell'Inps, al tasso vigente alla data di pagamento o di calcolo  (attualmente pari al 6,50% in base annua) e per un massimo del 40%  sull'importo dovuto nel trimestre o sulla cifra residua da pagare.  Questo tasso di interesse si applica a condizione che il datore di  lavoro effettui spontaneamente il versamento entro i 12 mesi dal termine  stabilito per il pagamento dei contributi, prima di contestazioni o  richieste da parte di Inps, Inail e Ispettorato del lavoro. Se questo  termine non viene rispettato si ricade nel caso dell'evasione  contributiva, sanzionata con un'aliquota del 30% in base annua  sull'importo evaso nel trimestre.            

Il lavoratore non ha il permesso di soggiorno

A queste sanzioni si aggiungerà l'arresto da tre mesi ad un anno e l'ammenda di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato.






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