Curiosità - ALIEN

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Curiosità

ALIEN 1
Il film, costato 11 milioni di dollari, ne ha incassati, l'anno della sua uscita, 103, di cui 79 solamente negli Stati Uniti. Il 1979 fu dominato dal sentimentale Kramer contro Kramer, che incassò, solamente in patria, 106 milioni di dollari. Nel 2003 la riedizione come Director's Cut ha accresciuto gli incassi totali del film di ulteriori 2 milioni di dollari.

Home video e merchandising
A testimonianza dell'interesse che il film continua a incontrare presso il pubblico è il nutrito numero di versioni che continuano a uscire nel  circuito home video. A una versione in DVD del 1999 di ottima qualità e con un notevole apporto di materiale extra, è seguita nel 2003 la Special Edition su due dischi che ha proposto entrambe le edizioni del film, quella cinematografica del 1979 e la director's cut. Il film è anche disponibile in cofanetto con gli altri componenti la saga: Alien Legacy del 2000 e Alien Quadrilogy composto da ben 9 DVD o, la più recente, Alien Anthology da 6 Bluray. Il 2005 ha visto l'uscita del film nella versione in UMD.

Molto esteso il numero di prodotti che gravitano intorno al film. Si va dalla locandina del film di recente proposta in versione tridimensionale, alle action figure, alle statue, busti della creatura di ogni genere disponibili anche in scala 1:1 e in versioni realizzate sotto la supervisione di Giger e da lui autografate, maschere in lattice, videogiochi, fino ad arrivare ai peluche della creatura. In concomitanza con l'uscita del film nelle sale da ricordare anche il romanzo scritto da Alan Dean Foster e il fumetto Alien: the illustrated Story.

Director's cut
Del film esiste una versione Director's cut rimasterizzata con tecnologia digitale e distribuita negli Stati Uniti per la festa di Halloween del 2003 in occasione del 25º anniversario. In questa versione compaiono delle scene tagliate nella prima edizione. In realtà, come scrive lo stesso Scott nelle note del DVD, quella originale va considerata in tutto e per tutto la "sua" versione. Quella nuova va considerata solo un'occasione per vedere sequenze precedentemente tagliate dallo stesso Scott - in particolare la scena in cui Ripley scopre dei bozzoli con il Capitano Dallas ancora vivo che la supplica di ucciderlo (scena poi ripresa da un'analoga nel seguito Aliens - Scontro finale e in Alien vs. Predator) - per motivi soprattutto di ritmo.

Colonna sonora
Il film è caratterizzato da un approccio musicale particolare, dovuto al compositore statunitense Jerry Goldsmith, veterano delle colonne sonore, nome spesso collegato al cinema di genere fantascientifico o horror (ad esempio sono di questo musicista le partiture de Il pianeta delle scimmie, Il presagio, Atmosfera zero, Capricorn One e di La fuga di Logan; proprio nel 1979 Goldsmith scrisse anche la partitura di Star Trek - il film, introducendo in tale occasione uno dei temi più caratteristici della nota saga spaziale).
Goldsmith, autore eclettico, versatile e attento a sottolineare con le sue composizioni ogni sottile sfumatura drammatica presente nelle pellicole, aveva inizialmente elaborato per Alien una partitura mista, con il proposito di unire episodi musicali di sapore tardo romantico (in uno stile che si colloca idealmente a metà strada tra Debussy e Mahler), a pagine decisamente più avanguardistiche, sperimentali e atonali. Questa seconda parte più innovativa è caratterizzata da una sofisticata ricerca timbrica: all'orchestra sinfonica di tipo classico si aggiungono strumenti inusuali, come il dispositivo elettronico chiamato echoplex  (che consente di far echeggiare a lungo singoli suoni ed evoca così  l'idea di ambienti enormi e dai confini indistinguibili), o rari strumenti acustici provenienti dal folclore (in particolare orientale). In assenza di facili riscontri melodici, questo approccio musicale suggerisce con efficacia l'idea di un freddo e spaesante ambiente, alieno e ostile.
 
Jerry Goldsmith
Il regista del film (in parte influenzato dal montatore Terry Rawlings, desideroso di mantenere nella pellicola brani provvisori di musica preesistente, da lui utilizzati nella fase di montaggio) ritenne preferibile enfatizzare soprattutto le composizioni di stampo più avveniristico e moderno, e chiese pertanto a Goldsmith di ridurre al minimo le pagine di musica sinfonica tradizionale, introducendo al posto ulteriori nuove composizioni del secondo tipo.

Nel montaggio finale la musica del film ha subito ulteriori interventi, questa volta senza il coinvolgimento del compositore. In particolare, durante lo scorrimento dei "titoli di coda" è stata usata una porzione della Sinfonia n. 2 "Romantica" di Howard Hanson, mentre in alcuni momenti d'azione sono stati recuperati vecchi brani che Goldsmith aveva composto quindici anni prima, per il film di John Huston Freud - Passioni segrete (1960).  

Il musicista non apprezzò questi cambiamenti arbitrari sul suo lavoro, e dichiarò in più di un'occasione di ritenere detestabile l'esperienza artistica vissuta con Scott e Rawlings, sebbene nel 1985 egli sia tornato a collaborare con entrambi per il film Legend, pure in questo caso non senza incidenti, che culminarono con la sostituzione della partitura di Goldsmith nell'edizione americana del film.

La crisi collegata alla realizzazione della partitura di Alien  è ben descritta e documentata nelle interviste rilasciate dal musicista, dal regista e dal montatore Rawlings, e presenti negli inserti speciali dell'edizione in DVD di Alien, dov'è anche possibile ascoltare su piste sonore isolate le due differenti versioni della partitura del film. Ridley Scott in queste interviste ha dichiarato di essersi sempre rammaricato delle tensioni sorte con  l'autore delle musiche, e ha riconosciuto l'alta qualità e il merito del lavoro di Goldsmith, sottolineando lo speciale apporto, in termini di tensione e di smarrimento, che viene attribuito dalle musiche alle  sequenze del film.

La colonna sonora di Alien è divenuta punto di riferimento per molte altre partiture degli anni successivi, destinate in particolare al cinema di fantascienza o horror, a cominciare dai sequel di questo film. Nella pellicola Aliens - Scontro finale, per esempio, si ascoltano alcune pagine ricavate proprio da brani di Goldsmith scritti per il primo film.

L'utilizzo dell'echoplex è presente in quasi tutti gli episodi successivi e rappresenta una specie di "logo" musicale caratteristico della saga.
Nel 2008 l'intera partitura musicale, eseguita sotto la direzione d'orchestra di Lionel Newman dalla National Philharmonic Orchestra di Londra, è stata pubblicata negli Stati Uniti dall'etichetta discografica specializzata in musica per cinema Intrada, in un doppio CD contenente tutti i brani di Goldsmith, anche quelli esclusi nella versione finale del film.

Riconoscimenti

1979 - British Society of Cinematographers Candidatura alla migliore fotografia a Derek Vanlint
1979 - Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián Conchiglia d'oro alla migliore fotografia e ai migliori effetti speciali

1980 - Grammy Award Candidatura come miglior colonna sonora a Jerry Goldsmith
1980 - Premio Hugo Migliore rappresentazione drammatica a Ridley Scott, Dan O'Bannon e Ronald Shusett
   
1980 - Premio Oscar
  • Migliori effetti speciali a Hans Ruedi Giger, Carlo Rambaldi, Brian Johnson, Nick Allder e Denys Ayling
  • Candidatura come migliore scenografia a michael Seymour, Leslie Dilley, Roger Christian e Ian Whittaker

1980 - Golden Globe
  • Candidatura come migliore colonna sonora a Jerry Goldsmith

1980 - Premio BAFTA
  • Migliore scenografia a michael Seymour, Leslie Dilley, Roger Christian e Ian Whittaker
  • Migliore sonoro a Derrick Leather, Jim Shields e Bill Rowe
  • Candidatura come miglior attore non protagonista a John Hurt
  • Candidatura come miglior attrice debuttante a Sigourney Weaver
  • Candidatura per i migliori costumi a John Mollo
  • Candidatura per il miglior montaggio a Terry Rawlings
  • Candidatura alla migliore colonna sonora a Jerry Goldsmith

1980 - Saturn Award
  • Miglior film di fantascienza
  • Migliore regia a Ridley Scott
  • Miglior attrice non protagonista a Veronica Cartwright
  • Candidatura come migliore attrice protagonista a Sigourney Weaver
  • Candidatura alla migliore sceneggiatura a Dan O'Bannon
  • Candidatura per il miglior trucco a Pat Hay
  • Candidatura per i migliori effetti speciali a Brian Johnson e Nick Allder

2007 - International Film Music Critics Award Migliore ripresa di una colonna sonora già esistente a Jerry Goldsmith, Douglass Fake, michael Matessino, Nick Redman e Joe Sikoryak
2012 - Online Film & Television Association Miglior film

                          Sequels, prequels e crossovers

                          • 1979: Alien di Ridley Scott
                          • 1986: Aliens - Scontro finale di James Cameron
                          • 1992: Alien³ di David Fincher
                          • 1997: Alien - La clonazione di Jean-Pierre Jeunet
                          • 2012: Prometheus di Ridley Scott - prequel
                          • 2017: Alien: Covenant di Ridley Scott - prequel

                          Lo squalo nello spazio”. Così gli sceneggiatori Dan O’Bannon e Ronald Shusett hanno presentato il concept di Alien  alla Fox. E in effetti di similitudini con il cult di Spielberg il film  ne ha, a cominciare dalla gestione del mostro, che si rivela con il  contagocce e mai in primo piano. Come il celebre pesciolone, la sua è  una presenza costante, che aleggia inesorabile sull’equipaggio della  Nostromo. Dentro il costume dello xenomorpho, disegnato dal pittore H.  R. Giger, c’era Masai Bolaji Badejo, giovane nigeriano alto 2,10 metri e notato in un bar dalla produzione.

                          Tornato in Nigeria già nel 1980, qualche anno dopo Badejo aprì una gallera d’arte. Morì nel 1992, ad appena 39 anni. Se vogliamo saperne di più su di lui, scavando un po’ online si trovano siti polverosi, invecchiati, in cui il culto della Nostromo e del comandante Ellen Ripley è ancora vivissimo.

                          Sigourney Weaver  nei panni dell’ufficiale Ellen Ripley è diventata un’icona nel parco  delle eroine cinematografiche: semisconosciuta al tempo del casting, ha  convinto tutti dimostrando di avere il carisma e le palle necessarie per affrontare un mostro alieno in canottiera e mutandine, sebbene il progetto originale la volesse nuda,  idea che Fox rifiutò. Per aumentare lo sfinimento dell’attrice e dei  suoi colleghi, Scott inizialmente aveva optato per tute spaziali  soffocanti, dentro le quali si moriva letteralmente di caldo.
                          Parecchie le scene indimenticabili, a cominciare dal parassita che esce dal petto del povero John Hurt,  squarciandoglielo. Scott non aveva avvisato nessuno degli attori  dell’esistenza di questa scena, con lo scopo da ottenere una reazione di  terrore e disgusto quanto più possibile spontanea. Ecco il making of:  un finto torso umano è stato applicato al tavolo della cucina, sotto il  quale si è sdraiato Hurt. Con un abile posizionamento della cinepresa,  quindi, si è creata l’illusione che la testa dell’attore fosse realmente  attaccata al finto torso, et voilà, tutto pronto per lo splatter.

                          Sigourney Weaver non fu l’unica attrice presa in considerazione per il  ruolo dell’eroina Ellen Ripley. Infatti un’altra opzione sarebbe stata  l’attrice Meryl Streep, nota dal film Kramer contro Kramer e per il quale vinse poi un Oscar nel 1980.

                          La famosa scena dello spaccapetto (Chestburster) venne girata usando 4  telecamere e senza avvisare gli attori, fornendo una reazione genuina a  quello che stava accadendo. L’estetica della scena fu basata su un  trittico di dipinti di Francis Bacon del 1944 noto come Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion.

                          La famosa scena dello Space Jockey stava per essere tagliata perché la  20th Century Fox era reticente ad investire denaro in una struttura  complessa ed alta 8 metri che si sarebbe vista per qualche minuto.  Inoltre trae il suo nome da un racconto di fantascienza degli anni ’40  scritto da Robert A. Heinlein.

                          Il nostro Han-Solo rifiutò il ruolo del capitano Dallas, poi andato a Tom Skerritt. Ma Ridley Scott non mollò e riuscì ad averlo come protagonista di Blade Runner nell’82.


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